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Catastrofi ed emergenze, arriva il corso per gli operatori di prima linea: tecnologie e comunicazioni fondamentali per salvare vite umane

Data pubblicazione: 07.10.2013
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Venti tecnici provenienti da altrettante organizzazioni umanitarie sono diventati gli allievi, alla Scuola Superiore Sant’Anna. del corso di alta formazione “IT (Information technology) Emergency Management”, progettato con la direzione scientifica di Andrea de Guttry per prepararli a gestire operazioni di risposta alle catastrofi umanitarie, restando in prima linea.

Il corso, finanziato dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp, la più grande agenzia umanitaria del mondo) e dalla Fondazione Vodafone, è arrivato alla decima edizione e ha contribuito alla formazione di almeno duecento operatori umanitari di circa 40 organizzazioni umanitarie. I partecipanti arrivano da tutto il mondo, mentre quelli delle precedenti edizioni hanno messo a frutto le proprie competenze in numerosi interventi per emergenze umanitarie, operando in stati come Haiti, Libia, Mali, Sud Sudan, Siria.

Il corso è pensato per fornire conoscenze necessarie per coordinare il sistema IT in un’operazione di risposta all’emergenza su larga scala e per preparare gli allievi alle difficoltà mentali, fisiche e di sicurezza. Durante le lezioni sono affrontate tematiche come la valutazione del sistema informatico e delle telecomunicazioni, il quadro giuridico di riferimento, la mobilitazione delle risorse e del budget, la sicurezza e la gestione delle emergenze sanitarie. Se le persone sono in fuga da conflitti e guerre, se le inondazioni hanno spazzato via le loro case o i terremoti hanno distrutto le loro vite, la necessità di una risposta umanitaria qualificata diventa sempre più urgente. In una situazione di emergenza, gli operatori IT devono essere tra i primi ad arrivare per organizzare le reti di comunicazione, fondamentali per il coordinamento delle operazioni di salvataggio.

Il corso è stato ideato e sviluppato grazie alla partnership globale tra la Fondazione Vodafone e il Wfp che ha l’obiettivo di formare gruppo di manager nel settore IT capaci e qualificati per assistere la comunità umanitaria nel salvataggio di vite umane.

“La Fondazione Vodafone è impegnata nel sostenere e sviluppare la risposta umanitaria nelle emergenze, che realizziamo anche attraverso il programma Instant Network della Fondazione -spiega Andrew Dunnett, Direttore del Gruppo Vodafone, Sustainability e Fondazione Vodafone - e la formazione realizzata dal Wfp ha rafforzato la capacità di risposta umanitaria nel settore IT. Siamo orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo di questi operatori umanitari in prima linea”.
“In situazioni di emergenza, per comunicare e coordinare le nostre operazioni di salvataggio - dichiara Martin Kristensson, Coordinatore IT per le emergenze del Wfp - facciamo affidamento sui sistemi IT e di telecomunicazione. Gli operatori IT devono essere i primi ad arrivare in caso di emergenza per poter configurare queste fondamentali reti di comunicazione. Questo corso aiuta a formare i responsabili IT per le future emergenze”.
“Organizzare i servizi IT in caso di emergenza è molto diverso dal lavorare in operazioni già avviate - spiega Rami Shakra. ex partecipante di Save the Children - . anche se si utilizzano apparecchiature simili, in caso di emergenza si vive decisamente più sotto pressione - i colleghi hanno bisogno dei nostri servizi immediatamente, per riuscire in questo modo a salvare vite umane. Inoltre, ci si può trovare di fronte a gravi pericoli per la sicurezza e c’è la necessità di sapere come affrontarli”.
Thérèse Lannerno, tecnica informatica presso la Swedish Civil Contingencies Agency (Msb), ricorda le missioni vicino al confine del Sud-Sudan, dove la situazione era diventata molto tesa. “La conoscenza delle procedure di sicurezza delle Nazioni Unite e sapere quali precauzioni usare sono stati fondamentali. Mi sono trovata nel mezzo di attacco da parte dei miliziani e grazie alla formazione ricevuta alla Scuola Superiore Sant’Anna sono riuscita a gestire lo stress”.